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In seguito ad un altro incontro con i ragazzi/e della squadra di nuoto H2O, sono sempre più convinto che questi nostri incontri possano rappresentare una nuova e grande opportunità sia per loro che per il sottoscritto di poter imparare a capire e comprendere che l’armonia tra corpo e mente sono fondamentali per una maggiore comprensione e gestione di quella tensione nervosa, chiamata Ansia prima di una gara. L’obbiettivo di questo incontro era quello di aiutare questi ragazzi a poter riconoscere ed identificare, quelle reazioni fisiche, che generalmente il nostro corpo percepisce in situazioni di grande tensione emotiva e nervosa, che di solito caratterizzano una competizione o una gara, e di cui spesso non siamo consapevoli, se non in maniera molto indiretta. Anche qui, come in altri incontri già avvenuti in passato l’opportunità di confrontarsi con i loro pari o compagni di squadra ed ascoltare le loro esperienze personali e soggettive sulle loro reazioni fisiche agli stati di ansia prima di una gara (che possono manifestarsi, in forme di generale nervosismo in tutto il corpo, ma nello specifico, nel muovere mani e piedi in modo continuo e consistente, oppure in una sensazione fisica di mal di stomaco, come anche una sensazione di calore, mani sudate ecc…) può, non solo rappresentare un esempio nel quale riconoscersi, ma soprattutto una possibilità di condivisione di momenti difficili, in cui i ragazzi possono rendersi conto che le loro sensazioni non sono così strane o assurde e sono spesso condivise da altri amici o conoscenti. L’ascolto e la condivisione di questi segni fisici, può aiutare non solo a migliorare la propria percezione corporea, specie per quei ragazzi, che sono più istintivi e meno riflessivi, ma soprattutto a quantificare o dare un nome più preciso a quelle sensazioni spesso poco chiare che rientrano nella definizione di ansia pre-gara. Tutto questo, permette loro di sapere che non sono soli, e che le loro sensazioni possono essere comuni ad altri, ed inoltre, cosa più molto più importante, possono imparare dai loro stessi compagni come riuscire a riconoscere e gestire tali momenti difficili, ascoltando le storie personali di altri compagni (a prescindere dai risultati positivi di successo o insuccesso, per comprendere cosa non fare, in caso di fallimento) e le strategie che loro stessi (quelli più grandi o più capaci) sono riusciti a trovare per controllare i loro stati di ansia prima di una gara. Anche in questo caso, il mio apporto alla partecipazione sia attiva che stimolante dei ragazzi agli incontri, era mirato ad aiutarli a riflettere e riconoscere tutte quelle che sono le manifestazioni fisiche dell’ansia stessa, in modo da poter identificarle e forse in futuro anche riuscire a prevenirle. Questi momenti difficili, se contenuti, riescono a trasformarsi in un potente motore motivazionale e definiscono così quegli atleti vincenti che hanno tutte le carte in regola per entrare negli “Top Athlets” i futuri campioni di domani. Un fattore determinante nella capacità di riuscire a riconoscere e gestire gli stati di ansia è direttamente proporzionale al livello di autostima personale, ovviamente legato ai positivi feedback che il ragazzo/a riceve dall’ambiente circostante, fatto di amici, genitori ed ovviamente allenatore. Dopo l’analisi specifica dei propri riscontri fisici nelle situazioni stressanti, una delle possibilità per poter riuscire a gestire tali momenti consiste nella capacità di regolarizzare la respirazione, con esercizi specifici che, se ripetuti nel tempo, possono rappresentare un valido strumento di controllo e quindi di gestione. Come in passato, vorrei cogliere questa opportunità per un saluto ed un sincero ringraziamento a tutti i ragazzi ed in particolare a Mario che, in qualità di ex-nuotatore e sportivo ha compreso l’importanza di avere e quindi di offrire una simile opportunità ai suoi ragazzi. Nella speranza di poter proseguire questa stimolante esperienza, augurandomi che possa trasformarsi in qualcosa di più costante e duraturo nel tempo, vi auguro una buona gestione dell’Ansia.

Dr. Massimo A. Mancini LMFT